venerdì 30 novembre 2007

PD MAGGIORITARIO?





Prendo spunto per questo post, leggendo l'articolo di "Repubblica" di ieri, nel quale si parlava del convergere di Di Pietro e del suo Partito, l' Italia dei Valori, verso questa nuova futura entità centrista. E osservo come purtroppo il Pd nato con l'obbiettivo di unire, per ora da una parte ha diviso (vedi la scissione Ds) e dall'altro non ha saputo attrarre altre forze (Idv, Verdi, Socialisti che pure erano parte del progetto), come d'altrocanto diceva di voler fare lo stesso Veltroni in alcune interviste neanche di molto tempo fa, rendendo così sempre più difficile la possibiltà che il nuovo Partito divenga veramente maggioritario.
Continuo a non capire e non condividere le scelte di tutte queste forze sopra citate, e non penso assolutamente che la responsabilità di questa situazione sia solo dei vertici del Pd, anzi!. E continuo a credere nel progetto e sottoscrivo le parole di Matteo qui sotto. Mi chiedo solo se fosse troppo utopistico immaginare una casa più ampia che potesse accogliere ulteriori ospiti, e far convivere queste identità diverse sotto la bandiera di un unico Partito riformista.

Mirko Gamberini.

mercoledì 28 novembre 2007

BRUSSELS E IL PARTITO DEMOCRATICO



Cari amici del comitato promotore, questo è un Blog e quindi spero mi sia concesso un contributo personale.


Lavoro a Brussels ormai da questa estate e tra le tante cose entusiasmanti di questa esperienza posso citare la possibilità di guardare alle vicende italiane e bolognesi con punto di vista esterno, lontano...anche se affezionato. Aggiungerei a questo il "dettaglio" anche dell'essere un giovane precario (in fondo chi non lo è) di 27 anni, laureato e trasferito temporaneamente all'estero.

Risparmierei la filippica sulla condizione giovanile in Italia, perché la darei ormai per scontata in un paese del gruppo dei G8 sceso al 24° posto nell'indice dello Sviluppo Umano (Pil procapite, alfabetizzazione e speranza di vita) e mi lancerei subito in un invito accorato a continuare sulla strada del Partito Democratico... il vostro impegno è l'unica speranza che molti riservano nel futuro. E' difficile trovare la forza di essere generosi quando la politica assomiglia ad una palude e le cose sembrano non cambiare...quando l'attenzione per le cose più importanti dura lo spazio di un giorno (e leggo dal vostro blog che tra di voi invece avete parlato di incidenti su lavoro e delle recenti tragedie dell'immigrazione ). Vi posso dire, però, che la nascita del Partito Democratico in Italia e la grande partecipazione di popolo delle primarie hanno suscitato molto entusiasmo e sorpresa in Europa, in ogni contesto politico e culturale. A Brussels ho visto molti giovani trentenni e quarantenni, con una grande professionalità alle spalle, spendersi nelle primarie e per il PD. Si tocca con mano la voglia di fare e di contribuire alla rinascita dell'Italia...perchè di questo si tratta. Lo stesso entusiasmo che in televisione ho visto tra i tanti cittadini siciliani impegnati contro il Pizzo e la Mafia, lo stesso entusiasmo di molti amici ricercatori che nonostante tutto accettano borse di studio da fame per rimanere nel proprio paese. Questi segnali importanti di forza e di generosità, sono sicuro che porteranno buoni frutti. Altro che nuove generazione di spaesati, insicuri e precari...io vedo tanta gente con le "palle" in giro...ognuno con la sua fede, i suoi pensieri, i suoi orientamenti...ecco mi piacerebbe che il PD muovesse queste forze positive e contribuisse a metterle in grado di dare il meglio di sé, in condizioni degne. Già solo questo rappresenterebbe una rivoluzione epocale.

Insomma, spero di avere lanciato un pò di ottimismo che è il migliore antidoto contro il grigiore che si vede in giro...anche perché Bologna e l'Italia hanno bisogno di grandi innovazioni e cambiamenti, a partire dai partiti e dalle classi dirigenti...non vorrei tornare fra un pò di mesi e vedere tutto come prima...
Da parte mia, da Brussels possono arrivare un pò di fondi europei e qualche scatola di cioccolatini...che però ve lo assicuro sono molto buoni.

Ciao,
Matteo Lepore






sabato 24 novembre 2007

LA MORTE DI FLORIN E IL SENSO DI COLPA DI UNA COMUNITA’



Chiedo a me stesso ed alle nostre coscienze se dovevamo aspettare che ci scappasse il morto perché la “gentile ed accogliente” Bologna si facesse carico della famiglia di Florin, un bimbo Rom di 4 anni morto bruciato nell’incendio di una baracca di lamiera.Ora è partita la gara alla solidarietà e tutti spingono per arrivare primi; quanta ipocrisia ( o forse mal celato senso di colpa) in questa città che si indigna e si mobilita solo a “bimbo morto”.Ora ci sarà la casa per questa famiglia e per il padre, quella “mezza cazzuola” di Cristinel (operaio edile disoccupato), ci sarà pure il lavoro, un lavoro questa volta “in chiaro”, pulito, trasparente alla luce del sole che lo renderà finalmente “visibile” e degno di girare a testa alta.Tutto questo è positivo, ma perché avviene solo ora dopo la morte di un bambino di 4 anni, di un innocente che non ha scelto ne la famiglia, ne il luogo in cui nascere , ne tantomeno l’etnia in cui crescere; perché sino ad ora Florin e la sua famiglia sono rimasti invisibili? Perché le istituzioni si sono sempre voltate dall’altra parte? Perché “noi” società civile con “la puzza sotto il naso” il diverso da noi lo continuiamo a considerare “brutto, sporco e cattivo” ?Per trovare un “lavoro stabile” da manovale in uno degli infiniti cantieri presenti sul nostro territorio non serve il “curriculum”, ci vuole solo la buona volontà degli “imprenditori” (almeno i più virtuosi) di offrire un lavoro onesto,sicuro,legale,dignitoso a queste persone che chiedono a noi ( popolo di migranti) semplicemente di riconoscere loro il DIRITTO DI ESISTERE e di girare a testa alta “liberi” tra “liberi” finalmente affrancati dai “mercanti di braccia”.

Claudio Gandolfi

sabato 17 novembre 2007

LO CHIAMANO LAVORO MA IN ITALIA "E' UNA GUERRA"


Ieri l’altro 15 novembre 3 morti sul lavoro e Prodi ha commentato “È uno stillicidio quotidiano, che bisogna contrastare ampliando le iniziative sul sommerso e sulla sicurezza”; ieri 16 novembre 5 morti in sole 8 ore e Bertinotti ha detto “Sembra di leggere un bollettino di guerra……………..Non si può tacere. Ogni sforzo dev’essere fatto e sollecitato per fermare questa terribile serie di morti sul lavoro. Occorre anche un’eccezionale mobilitazione e un’opera di sensibilizzazione che accompagni un impegno straordinario di tutte le istituzioni”.
Parole giuste che condivido, anche se debbo ammettere in tutta onestà che era da tempo che il mondo del lavoro aspettava venissero dette da queste due importanti figure istituzionali; sino ad ora lo aveva fatto (isolato ed inascoltato) il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con risultati poco efficaci nei numeri; infatti le parole di prodi e Bertinotti arrivano quando oggi sabato 17 novembre il contatore dei “morti sul lavoro” di articolo21 segna “921”, troppi per una Repubblica “Fondata sul lavoro”.
Come collettività dobbiamo reagire e farci sentire perché quella della tutela della salute, sicurezza e dignità delle persone sui luoghi di lavoro è “una lotta che ci riguarda tutti”: NON DIMENTICHIAMOCELO !!!!!!.
Noi “società civile” che ci siamo mossi per i monaci Buddisti, che facciamo presidi ovunque sempre e comunque, noi cittadini, noi “gente comune” ci dobbiamo mobilitare subito (senza aspettare l’imput di partiti e/o sindacati) perché si parla della nostra sicurezza,della nostra salute, della nostra dignità sul lavoro e non di altro.
E’ tempo di organizzare una grande manifestazione nazionale con una semplice, chiara e perentoria richiesta: “MAI PIU’ MORTI SUL LAVORO !!!”.
Come cittadino e lavoratore chiedo alla carta stampata,alle associazioni, ai siti online, al Partito Democratico, al nostro Comitato di Savena di aiutarci nel diffondere questo “urlo” alle nostre coscienze stordite dal “nulla cosmico” delle paure indotte dalla televisione,dando alle “morti bianche” la dignità della “prima pagina”.

Claudio Gandolfi.

venerdì 9 novembre 2007

LO STRANIERO“BRUTTO, SPORCO E CATTIVO” E LA NOSTRA IPOCRISIA


Alla pari di altri sono anch’io “scandalizzato per quello che sta avvenendo in Italia sull’onda emotiva dello stupro e dell’assassinio di Giovanna Reggiani” e non mi piace l’idea di un governo che ostaggio della sete di “sicurezza sociale” e condizionato dal timore della “giustizia fai da te” ha deciso di intervenire con il “pugno duro” sul tema della “sicurezza”; il risultato è che ora anche a sinistra questo rischia di essere declinato come un mero problema di ordine pubblico.

Questi invisibili sono in mezzo a noi da tempo e tutti i giorni, perché li vediamo solo ora a causa della colpa di un singolo? Questi “stranieri” “brutti, sporchi e cattivi” sono le badanti che puliscono il “culo” ai nostri nonni, sono le infermiere che curano i nostri malati, sono gli operatori ecologici che puliscono le nostre città, sono i muratori che costruiscono le nostre case; sono in mezzo a noi tutti i giorni, per strada, in autobus, in treno; sudano e faticano come noi, molti di loro pagano le tasse come noi, i loro figli sono a scuola i compagni di banco dei nostri ma evidentemente non hanno la “dignità di persone”, almeno agli occhi di molti di noi.

Quanta ipocrisia nel nostro Paese di “benpensanti” con la “puzza sotto il naso” che vedono queste persone solo nella misura in cui “essi sono utili a soddisfare i nostri bisogni”.

Molti di loro ci hanno chiesto e ci chiedono semplicemente la possibilità di riscattarsi, di poter “alzare la testa” senza il pericolo di essere cacciati via come avviene ora con la Bossi-Fini.

Nelle loro richieste non urlate chiedono di essere riconosciuti come persone, come esseri umani, con la loro dignità, i loro diritti, la loro cultura, mentre ora sono invisibili, sono trattati come schiavi moderni da sfruttare senza diritti e solo con doveri, rifiuti contro cui tutti noi scarichiamo con molta ipocrisia la rabbia accusandoli di tutti i mali del bel paese.

E’ un atteggiamento di razzismo strisciante molto pericoloso e che dimostra la scarsa memoria storica del nostro passato di popolo di migranti di un Paese in cui il permanere di una difficile condizione economica di alcune aree costringe tutt’ora gli abitanti ad avere la valigia di cartone ancora e sempre pronta per partire, in cerca di lavoro.

Per svegliare noi tutti – cittadini e politici – dal torpore civile in cui sembriamo vivere forse ci vorrebbe una manifestazione eclatante come lo “sciopero della cazzuola” nei nostri cantieri o lo “sciopero del pannolone” nelle nostre case, forse allora – davanti a questo – ci accorgeremmo tutti che questi “stranieri”, queste PERSONE ESISTONO NON SOLO QUANDO CI FANNO COMODO e che ogni centimetro di libertà in meno per loro ha la stessa lunghezza ed importanza anche per noi, perché divisi e sfruttati non si va da nessuna parte.

Dobbiamo dare voce alle loro richieste ed in questo il lavoro dei quotidiani può essere molto utile per continuare a tenere alta l’attenzione su questi problemi; aiutiamo queste persone nel loro percorso verso la dignità, riconoscendo loro il diritto di voto, aiutiamoli a diventare VISIBILI, riconoscendo loro il DIRITTO DI ESISTERE.


Claudio Gandolfi

sabato 3 novembre 2007

COFFERATI VA BENE, MA...


Egr. Sig. Sindaco,
è vero che viviamo tempi strani e che è sempre più difficile avere, soprattutto in politica, comportamenti troppo lineari che, a volte, potrebbero cadere nel semplicismo, malattia che nessuno vuole avere; però ci sono cose che noi semplici cittadini facciamo molta fatica a capire.
Io sono uno dei tanti che ha lavorato per Lei nella campagna elettorale, sono anche uno dei tanti che non è deluso dal Suo operato e per questo motivo mi permetto di invitarLa ad alcune riflessioni.
Il fatto che Lei abbia messo la legalità al centro del dibattito politico cittadino è sicuramente un merito, in una realtà come quella bolognese dove la richiesta di sicurezza è alta, e dove i cittadini, a volte esagerando, sentono forte la necessità di un maggior rispetto delle regole del vivere civile.
Sono anche d’accordo che la partecipazione è una gran bella cosa, ma nell’ordinamento cittadino abbiamo istituzioni varie adibite a questo scopo (dai quartieri al consiglio comunale alle associazioni ecc.) e se Lei utilizza, come mi auguro, tali strumenti, è anche giusto che decida e vada avanti.
Non entro nel merito di problemi di atteggiamento o caratteriali, perché li ritengo enormi stupidaggini.
Ma poi ci sono cose incomprensibili.
Una di queste è quella che sta mettendo in crisi la Sua amministrazione e cioè il rapporto con Alleanza Nazionale.
E’ difficile capire quale sia la ragione che La spinge a trovare una intesa con la destra sul tema della sicurezza, quando le stesse cose Lei, con la sua maggioranza, poteva farle e poi, se l’opposizione avesse voluto, poteva sempre accodarsi.
In questo caso non stiamo parlando della legge elettorale o dell’ordinamento dello Stato; non stiamo parlando di “regole del gioco”: stiamo parlando di decisioni che la sua amministrazione avrebbe certamente potuto prendere anche senza l’apporto di AN, forse con qualche mal di pancia dei soliti noti della sinistra radicale, ma l’avrebbe fatto ed i bolognesi avrebbero capito.
Vede, sig. Sindaco, se Lei, o qualcuno del suo entourage, crede che la Bologna di destra le riconoscerà qualcosa sul piano politico, si sbaglia! Lei per loro è sempre il sindacalista che faceva fare gli scioperi e le manifestazioni; per loro lei era il peggior nemico e tale rimarrà senza scampo.
Stia certo che i dirigenti della destra bolognese si stanno gloriando della loro “brillante operazione”, a loro modo di vedere “andata a buon fine”. Forse qualcuno di loro ci costruirà sopra una carriera, ma a Lei non riconosceranno mai niente ed il loro popolo neppure, basta leggere i giornali che li fiancheggiano o parlare con i loro simpatizzanti.
Per concludere, prenda le decisioni che ritiene essere nell’interesse dei bolognesi, noi sappiamo capire e valutare; vada avanti sulla strada intrapresa in tanti settori, litighi, se necessario, con la sua maggioranza sul merito degli interventi, ma andare in crisi per questioni di rapporti politici è, a mio modestissimo parere, un errore gravissimo, capace di spianare la strada al ritorno di quelli che la sicurezza bolognese l’affidarono ad un rispettabilissimo signore che aveva, come dissero gli allora amministratori di destra, tre caratteristiche importanti: era uno scrittore di libri gialli, era un frequentatore di locali notturni, era un amico di briscola e tressette dell’allora Sindaco.
Per favore, ci eviti questi rischi.
Cordiali saluti.

Domenico Gentili.

venerdì 2 novembre 2007

"COMINCIAMO A LAVORARE!"


Tutti gli aderenti al comitato Promotore del Pd e tutti i cittadini interessati, sono invitati a partecipare al:

Terzo incontro del Partito

Democratico
del Quartiere

Savena

Troviamoci con i delegati del Quartiere alle Assemblee Costituenti del Partito Democratico


Lunedì 12 novembre, ore 20,30

Sala Polivalente del Centro Civico di Savena

Via Faenza 4

… per sapere come procede il lavoro costituente del Partito Democratico

… per decidere come fare vivere da subito il Partito Democratico nel nostro territorio

… per cominciare a fare politica in modo nuovo



Il Gruppo di Coordinamento

del Comitato PD di Savena