giovedì 5 luglio 2007

PRIMARIE? PERFETTO, MA…..

Come Comitato Promotore del Pd di Savena, abbiamo già espresso la nostra soddisfazione per la scelta delle primarie e del metodo “una testa un voto” per l’elezione del segretario del nuovo partito.
Come membro del Comitato vorrei aggiungere una riflessione su questo tema. Ritengo infatti che, se vogliamo che le primarie siano uno spettacolare atto di democrazia di massa, come lo furono due anni fa, e sanciscano con il massimo entusiasmo popolare la nascita del nuovo partito, non si possano limitare ad un plebiscito, seppure di un leader generalmente amato a apprezzato come Veltroni.
Per questo, personalmente, auspico che, per incoraggiare il più possibile la partecipazione dei cittadini il 14 ottobre, si presentino anche altri candidati che sappiano raccogliere ulteriori consensi.
I nomi possono essere tanti ( mi limito solo a citare la Finocchiaro, perché sento godere di incredibile stima e non solo dal mondo femminile), ma penso anche a candidature non di provenienza partitica; magari un giovane che sappia incuriosire e attrarre le nuove generazioni, giusto per fare un esempio. Mi rendo conto che il tema non è semplice e che vi possano essere non solo obiezioni legittime e sensate a questo discorso, ma anche alcune controindicazioni, ritengo tuttavia le primarie un’occasione da non sprecare per coinvolgere e avvicinare quanta più gente possibile al partito e cercare di attirare chi ancora non è convinto. Questo detto da uno che stravede per il Sindaco di Roma.

Mirko, membro del Comitato del quartiere Savena per il Pd.

3 commenti:

domenico ha detto...

Concordo ed auspico una serena e trasparente competizione alle primarie tra autorevoli candidati.
Personalmente tengo per Veltroni ma credo che anche la sua leadership sarebbe rafforzata e maggiormente legittimata da primarie con molti ed autorevoli competitori.
Il popolo del PD è maturo per tutto ciò e, certamente, si compatterebbe attorno al vincitore anche dopo una forte e competitiva campagna elettorale per le primarie.
Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao Mirco,
condivido in pieno il tuo ragionamento. Se vogliamo che le primarie abbiano un senso e rispecchino veramente il "sentire" dei cittadini allora non possiamo fare in modo che, come due anni fa, alla fine il risultato fosse scontato ancora prima della votazione. Vorrei una sana competizione basata su idee nuove, modernità, qualche azzardo, ma la testa rivolta al futuro e al ventunesimo secolo, non al medioevo! Tony Blair che lascia a 50 anni ci fa solo capire come siamo un paese anziano soprattutto di mentalità! Spazio ai giovani! Sam

Anonimo ha detto...

CRISI DI GOVERNO?
Il Governo sta attraversando un altro momento di difficoltà: lettera dei 4 ministri sulle trattative sulle pensioni, Mastella con l’ICI ed ora Dini sullo scalone. Difficili come ce ne sono stati tanti altri, fino alla crisi recente.
Ora, il dissenso e’ lecito, normale e la chiarezza delle posizioni e’ utile. Ma non si puo’ gestire l’Italia solo richiamando in modo notarile tutti i punti scritti nelle 281 pagine del programma di Governo..
I partiti minori della coalizione non possono “tirare la corda” perche’ sanno che qualcuno ha interesse a salvare questo Governo e quindi …mandera’ giu’.
Come e’ successo per la base USA di Vicenza: dopo la manifestazione e’ stata chiesta la svolta, che il Governo ascoltasse la “piazza”, senza tener conto poi che la maggioranza dei cittadini di Vicenza accetta l’ampliamento della base.
Per fortuna PRC si e’ fermata …sull’orlo del baratro.
Ma il gioco continua: per rappresentare e tutelare interessi legittimi o anche per aumentare dello 0.2 % il consenso elettorale?
Questo vale per i vecchi democristiani alla Mastella (DICO, ICI ed altro) e i neofiti alla Di Pietro (caso Visco e Giustizia) ma soprattutto per la sinistra “radicale”.
E’ purtroppo un vecchio vizio: sempre la tentazione, la voglia di “spostare a sinistra l’asse del governo”.
Nel ’98 per questo, per le 35 ore PRC alla fine ha fatto cadere il primo governo Prodi.
Ed anche oggi qualcuno, a sinistra, pensa che il governo Prodi sia un “equivoco” e che se cade almeno l’equivoco si chiarisce. Mi riferisco ad esponenti di spicco del movimento sindacale: ovviamente la CDL al governo dara’ sicuramente di piu’ al mondo del lavoro, ai precari, alle coppie di fatto. Ma i meccanici della FIOM strapperanno comunque qualcosa alle imprese, confermandosi “punta di lancia” dell’opposizione sociale.
Anche per Stalin la Socialdemocrazia tedesca era un “equivoco”, il nemico principale da sconfiggere per i Comunisti, perche’ non permetteva alla classe operaia di scontrarsi direttamente col suo nemico storico, il capitalismo tedesco. Come e’ finita lo sappiamo tutti e sappiamo pure che Stalin, dopo l’ascesa di Hitler, ha dovuto “inventarsi” i fronti popolari in Europa, come rimedio tardivo contro il fascismo che dilagava.
Non voglio evocare fantasmi ma ricordare alcune lezioni della storia per il movimento operaio e democratico, anche perche’ dopo l’ipotesi (sciagurata) di alcuni decenni di governo della destra, l’alternativa a sinistra non sara’uno Zapatero ma, forse, un Tony Blair.
Oggi, in questa congiuntura politica, non significa accontentarsi o prendere quello che passa il convento. Il programma concordato va attuato ma tenendo conto anche dei rapporti reali di forza attuali e delle spinte moderate dato che non abbiamo vinto con una maggioranza parlamentare netta e forte.
Esempio i DICO: mediazione inevitabile, anche se al ribasso ma qualcuno preferisce far cadere il governo, anche se da “destra”: qualcuno che ha una cambiale col Vaticano?
Allora io penso che si possano anche accantonare temporaneamente, chiarendo onestamente a tutti il perche’, per essere ripresi quando ci sara’ la forza per farli passare senza ricatti.
Mi interessa l’opera di governo complessiva, anche se si deve navigare a zig zag, per arrivare all’approdo delle riforme e della stabilita’e normalita’ del sistema politico, oltre che della giustizia sociale.
Un amante della Sinistra.