Affermare come ha fatto domenica Giorgio Tonini riferendosi all’esperienza dell’Unione che “….quella coalizione ha fallito” è come scoprire l’acqua calda quando gli altri si sono già scottati. Lo sapevamo tutti e da tempo che l’Unione era una esperienza finita, meraviglia piuttosto vedere che Tonini lo scopra solo ora; mi chiedo dove sia stato in questi mesi di elaborazione del lutto dopo la batosta elettorale, mi chiedo soprattutto se abbia ben chiaro che l’avversario politico da combattere sta dall’altra parte dello schieramento politico e non dentro o contiguo al PD.
Invece di accusare Prodi dovremmo tutti essergli riconoscenti almeno per due motivi: 1) per aver rimesso in piedi il Paese sotto il tiro dei veti incrociati di un’armata brancaleone di cui era la guida politica; 2) per aver avuto l’umiltà di farsi da parte quando ha ricevuto il benservito dagli “amici” senza neanche un grazie.
Già l’opposizione sta facendo un regalo a Berlusconi scendendo in piazza in ordine sparso, se poi ci dividiamo anche all’interno dello stesso Partito Democratico con uno sconfortante stillicidio di distinguo personali vuol dire che tra le nostre “teste pensanti” qualcuno ha già deciso di voler restare a lungo all’opposizione; padrone di farlo a patto che sia a titolo personale e non chiedendo agli elettori di seguirlo in questo suicidio politico.
Da semplice cittadino-militante che crede, forse ingenuamente, nell’impegno personale diretto per cercare di cambiare le cose attraverso la politica e che per fare questo dedica buona parte del suo tempo libero all’attività di volontario in un circolo PD, nell’interesse del Paese e del Partito Democratico, rivolgo a Tonini questo invito: “prima di parlare pensa……”, grazie.
Claudio Gandolfi
2 commenti:
Si, probabilmente lo e
molto intiresno, grazie
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