venerdì 13 marzo 2009

Dall' Espresso: Riunione Pd Savena - "Viaggio nella riserva indiana"


"Via tutti! A cominciare da quelle due figure emblematiche della degenerazione del partito che sono Nicola Latorre e Antonio Bassolino. Se ne devono andare prima del congresso, o dopo sarà una carneficina.". Nel vecchio Pci lo avrebbero deferito alla Commissione di controllo, Stefano Raffa, pilastro dello storico Circolo Benassi al quartiere Savena di Bologna.


"Invece lo applaude, questa platea di 120 militanti di quattro sezioni Pd, pardon circoli, ex Ds, ex Margherita, ex niente perché all'impegno sono arrivati con le primarie per Veltroni. Lunedì, a bocce ferme dopo che Dario Franceschini è diventato il segretario di tutti loro, discutono senza sconti su un futuro che due giorni prima ha rischiato di esplodere per beghe di correnti e conventicole, rivalità personali, programmatiche indecisioni, letali silenzi su qualunque scelta non trovasse d'accordo Rutelli e D'Alema, Beppino Englaro e il cilicio della Binetti. Nessuno ne poteva più dei 'ma anche' di Veltroni: neppure quelli (giusto un paio) che stasera gli rendono l'onore delle armi, anche se non se lo aspettavano così fragilino da mollare alla prima botta. A questa base oscillante tra la voglia di sparare sul quartier generale e l'orgoglioso colpo d'ala in vista delle comunali ed europee di giugno, che cosa mai risponderà il 42enne segretario provinciale Andrea De Maria, cui tocca chiudere la serata?"...
..."torniamo a Bologna, è la sera dell'attivo al Bellaria. Sei minuti a testa, intervengono per due ore e mezzo. Cacciare la Binetti che rimpiange il Medioevo, che c'entriamo noi con l'Opus Dei. Ma Rutelli è peggio, lui lo fa per calcolo (Gentile, ex Margherita). Il bonus è finito, è l'ultima chance (Zenoni, segretario di circolo). Alleanze, aprirsi di nuovo a sinistra, e vera opposizione, non può essere costituente una legislatura in cui Berlusconi domina Parlamento e media (il mitico Davide Ferrari, inventore con Paolo Volponi e da 25 anni direttore della Casa dei pensieri). Appelli all'organizazzione, i circoli devono funzionare, partito liquido un corno, noi le tessere le facciamo, com'è che in altre regioni restano in cantina? Tornare ai comizi in piazza, e togliere l microfono a chi, presa una decisione, va a spiattellare il suo dissenso ai giornali (Marchigiani, ex Ds): "Ma non si chiamava centralismo democratico?", bisbiglia sorridendo in sala la mamma del segretario provinciale De Maria che sta sul palco.Ecco, alla fine tocca a lui. Vogliono risposte, cosa replicherà? "La fase storica del mondo ci dice che è il tempo del Pd. La crisi dei mercati finanziari. Il pacchetto anticrisi di Sarkozy. I precari. Gli ammortizzatori sociali. La rete di volontariato.". Scruta l'orologio. "Guardiamo a una fase storica lunga.... Decidere anche a maggioranza...". Ora parla svelto. "La laicità. Il Manifesto dei valori.". Dieci minuti, questa è la sede del quartiere, a mezzanotte scatta l'allarme automatico. "Vincere a Bologna è responsabilità nazionale.". All'ultimo minuto, come la scarpina perduta, "l'innovativa proposta dei Bot comunali". Poi, tutti fuori di corsa. Prima che anche il Pd si trasformi di nuovo in zucca. "

Vedi articolo integrale.

Nessun commento: