venerdì 6 luglio 2007
AMBIENTE ED ECONOMIA
Ambiente ed economia. Cambiamenti climatici. Efficienza energetica e fonti rinnovabili. Politiche dell’acqua. Politiche dei rifiuti. Mobilità sostenibile. Se ne parlerà l’11 luglio dalle ore 18 alle 23, in Piazza XX settembre, davanti al Cassero di Porta Galliera. Dopo quello sul lavoro, questo è il secondo forum di rilievo nazionale promosso dal Comitato per il partito democratico della Provincia di Bologna, e vedrà intervenire, tra gli altri, Andrea Segrè, Preside della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, Paolo Pupillo, professore ordinario dell’Alma Mater e Presidente della Fondazione Villa Ghigi, Gianni Mattioli, uno dei padri del movimento ambientalista del nostro paese, Gianni Silvestrini, consulente del ministro Bersani per le politiche a sostegno dell’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, Giorgio Celli.
Dopo il discorso di Veltroni a Torino, che ha posto l’ambiente al primo posto tra le quattro priorità da lui indicate, anche a Bologna, dunque, la cultura ecologista gioca un ruolo di primo piano nel nascente partito democratico. E non è un caso: i gruppi di lavoro ambiente di ds, margherita ed ecodem nelle settimane scorse hanno prodotto un primo documento unitario che si misura, sulla base di proposte concrete, con l’emergenza acqua, con la necessità di avviare politiche per il risparmio energetico e l’uso delle fonti rinnovabili, con la gestione dei rifiuti urbani, con politiche per la mobilità ambientalmente sostenibile (trovate il testo integrale nel sito ecc…). Un risultato da non sottovalutare: è stato infatti il primo, sia pur parziale, banco di prova per concordare obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale legati al territorio. Obiettivi che vanno poi perseguiti non nel mondo delle buone intenzioni, ma con i fatti: nelle decisioni delle amministrazioni locali, prima di tutto. Nell’ allocazione delle risorse pubbliche. E questo sarà il secondo banco di prova.
“Per avere un futuro l’umanità dovrà imparare a fare di più e meglio con meno: con minore inquinamento e con minore consumo di risorse naturali e di energia, a vivere meglio, in tanti, con consumi consapevoli, più sobri e di migliore qualità”, si legge nell’introduzione del documento. Una presa d’atto che, soprattutto sull’onda dell’emergenza cambiamenti climatici, ha ormai “sfondato” sulle prime pagine dei giornali, e non solo. Peccato che per acquisire questa consapevolezza sia stato necessario arrivare a ridosso del baratro, di quel punto di non ritorno che l’associazione dei medici britannici, nel congresso del settembre 2006, riferendosi all’effetto serra ha posto a una distanza temporale di appena venti anni da oggi.
Culturalmente la battaglia si può dire quindi che l’abbiamo vinta. Politicamente, invece, c’è ancora molta strada da fare. Noi sappiamo, però, che l’ambiente, oltre a rappresentare un vincolo, rappresenta anche un’opportunità: di innovazione, prima di tutto, per lo sviluppo sostenibile. Sostenibile anche socialmente: i nostri consumi pesano sul bilancio mondiale dell’uso delle risorse, acuiscono il depauperamento dei popoli del sud del mondo, che finiscono per pagare le conseguenze dello sfruttamento del pianeta senza beneficiarne economicamente (vedi, per esempio, le estrazioni di petrolio in Nigeria).
E rappresenta, la difesa dell’ambiente, anche una necessità: per la nostra salute, non meno che per la salute del pianeta. La terra rischia di soffocare sotto la coltre dei gas di serra. I nostri polmoni respirano inquinanti non meno soffocanti. Bologna, analogamente alle altre città della Val Padana, nei primi tre mesi dell’anno si è bruciata “il bonus” dei 35 giorni in cui l’Unione Europea tollera che si sfori – nell’arco di un anno intero – il limite giornaliero di concentrazione delle polveri PM10.
L’Europa ci ha dato per il 2020 tre obiettivi: meno 20% di emissioni di gas climalteranti, più 20 per cento di uso delle fonti rinnovabili, più venti per cento di efficienza energetica. Deve essere questo l’orizzonte del primo partito nuovo del ventunesimo secolo, il partito democratico. Vinta la battaglia culturale, oggi l'ambiente ha bisogno di nuove politiche. Così come un partito nuovo, il partito democratico, che si voglia autenticamente e radicalmente riformista, non può non avere al centro l'ambiente. L’11 luglio ne potremo parlare insieme.
Danny Labriola, membro del Comitato del quartiere Savena per il Pd.
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1 commento:
tutto quanto riguarda l'attenzione all'ambiente è positivo...
in merito a questa tipologia di problemi vi segnalo questo link http://www.golettaverde.vodafone.it/Video.asp?mms=0
sono dei bei video dell'intelligente comico televisivo dario vergassola a sostegno dell'iniziativa goletta verde per il mare pulito di legambiente...
perchè dobbiamo pensare a cosa lasceremoa i nostri figli...
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