sabato 3 novembre 2007
COFFERATI VA BENE, MA...
Egr. Sig. Sindaco,
è vero che viviamo tempi strani e che è sempre più difficile avere, soprattutto in politica, comportamenti troppo lineari che, a volte, potrebbero cadere nel semplicismo, malattia che nessuno vuole avere; però ci sono cose che noi semplici cittadini facciamo molta fatica a capire.
Io sono uno dei tanti che ha lavorato per Lei nella campagna elettorale, sono anche uno dei tanti che non è deluso dal Suo operato e per questo motivo mi permetto di invitarLa ad alcune riflessioni.
Il fatto che Lei abbia messo la legalità al centro del dibattito politico cittadino è sicuramente un merito, in una realtà come quella bolognese dove la richiesta di sicurezza è alta, e dove i cittadini, a volte esagerando, sentono forte la necessità di un maggior rispetto delle regole del vivere civile.
Sono anche d’accordo che la partecipazione è una gran bella cosa, ma nell’ordinamento cittadino abbiamo istituzioni varie adibite a questo scopo (dai quartieri al consiglio comunale alle associazioni ecc.) e se Lei utilizza, come mi auguro, tali strumenti, è anche giusto che decida e vada avanti.
Non entro nel merito di problemi di atteggiamento o caratteriali, perché li ritengo enormi stupidaggini.
Ma poi ci sono cose incomprensibili.
Una di queste è quella che sta mettendo in crisi la Sua amministrazione e cioè il rapporto con Alleanza Nazionale.
E’ difficile capire quale sia la ragione che La spinge a trovare una intesa con la destra sul tema della sicurezza, quando le stesse cose Lei, con la sua maggioranza, poteva farle e poi, se l’opposizione avesse voluto, poteva sempre accodarsi.
In questo caso non stiamo parlando della legge elettorale o dell’ordinamento dello Stato; non stiamo parlando di “regole del gioco”: stiamo parlando di decisioni che la sua amministrazione avrebbe certamente potuto prendere anche senza l’apporto di AN, forse con qualche mal di pancia dei soliti noti della sinistra radicale, ma l’avrebbe fatto ed i bolognesi avrebbero capito.
Vede, sig. Sindaco, se Lei, o qualcuno del suo entourage, crede che la Bologna di destra le riconoscerà qualcosa sul piano politico, si sbaglia! Lei per loro è sempre il sindacalista che faceva fare gli scioperi e le manifestazioni; per loro lei era il peggior nemico e tale rimarrà senza scampo.
Stia certo che i dirigenti della destra bolognese si stanno gloriando della loro “brillante operazione”, a loro modo di vedere “andata a buon fine”. Forse qualcuno di loro ci costruirà sopra una carriera, ma a Lei non riconosceranno mai niente ed il loro popolo neppure, basta leggere i giornali che li fiancheggiano o parlare con i loro simpatizzanti.
Per concludere, prenda le decisioni che ritiene essere nell’interesse dei bolognesi, noi sappiamo capire e valutare; vada avanti sulla strada intrapresa in tanti settori, litighi, se necessario, con la sua maggioranza sul merito degli interventi, ma andare in crisi per questioni di rapporti politici è, a mio modestissimo parere, un errore gravissimo, capace di spianare la strada al ritorno di quelli che la sicurezza bolognese l’affidarono ad un rispettabilissimo signore che aveva, come dissero gli allora amministratori di destra, tre caratteristiche importanti: era uno scrittore di libri gialli, era un frequentatore di locali notturni, era un amico di briscola e tressette dell’allora Sindaco.
Per favore, ci eviti questi rischi.
Cordiali saluti.
Domenico Gentili.
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