mercoledì 5 dicembre 2007

BERTINOTTI CI RISIAMO.....



Purtroppo la storia si ripete e, come avvenne nel triste ottobre del 1998, il parolaio rosso (Pansa n.d.r.) costringerà tutti noi a sorbirci altri anni di berlusconismo condito di populismo di destra con venature forti di razzismo.

Mi chiedo quale forma di malattia porta questo signore ad una irresistibile voglia di far del male proprio a coloro che dice di difendere: i lavoratori e le classi meno abbienti.

Non voglio qui indicare le molte cose buone fatte dal governo Prodi per pensionati e pensionandi, famiglie meno abbienti, sanità ecc, oltre ad una forte inversione di tendenza nel disastroso bilancio dello stato ereditato dal governo delle destre, è superfluo ricordare che questo governo è stato continuamente accusato di essere schiavo della sinistra radicale; preferisco pensare alle ragioni per le quali il Bertinotti colpisce sempre al cuore i governi più progressisti e più vicini alle istanze dei più deboli.

Alcuni, forse malfidati, cominciano a pensare che il signore in rosso, ma vestito sempre all’inglese, sia la vera quinta colonna del cavalliere. Personalmente preferisco pensare ad una malattia che porta lo spirito di rivalsa, la voglia di protagonismo ad ogni costo, il terrore di perdere anche solo parte dell’attenzione dei madia (in particolare quelli berlusconiani che, come noto, non si risparmiano in lodi ed attenzioni nei suoi confronti cosa che avviene da anni, ed in particolare quando sono prossime scadenze elettorali o comunque momenti fondamentali della politica italiana), oltre ad una sempre modesta rendita di posizione politica, 4 o 5% di protestatari ad oltranza, tipici in tutte le democrazie occidentali, con tanti saluti alle istanze ed alle aspettative delle sempre sbandierate masse lavoratrici.

Purtroppo il destino delle sinistre italiane, che sembrava aver trovato modo di invertire l’ineluttabile voglia di divisione e di masochismo, non cambia ma, nel terzo millennio, un colpevole c’è e si chiama Bertinotti. Forse non serviva una replica per averne certezza, ma noi democratici di centro sinistra siamo stati stupidamente ingenui e così, dopo dieci anni, siamo riusciti a farci fregare di nuovo.

Non ricordo chi disse che il parolaio rosso era un sindacalista che non aveva mai portato a termine un contratto, tutti abbiamo pensato che fosse un difetto legato all’integralismo del soggetto, credo, invece, che sia stata sempre una tattica simile a quella che sta applicando ora e che ha applicato nel 1998; sfasciare tutto per essere sempre in mezzo, per sindrome da protagonismo acuto, fregandosene altamente degli interessi generali dei lavoratori o del paese.

Aveva veramente ragione Nanni Moretti quando, dal festival di Cannes del 2001, lo indicò come una delle tante disgrazie di questo nostro paese.

Domenico Gentili


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