mercoledì 19 marzo 2008

Un incontro con Salvatore Vassallo

Il 26 marzo, presso il Circolo PD Mazzini, il Prof. Salvatore Vassallo ha tenuto un incontro dal titolo: Le proposte del Partito Democratico e la qualità della democrazia italiana.

L’alto profilo del relatore, politologo prima che politico, ed il taglio dato alla discussione, del tutto priva di toni propagandistici, hanno creato una serena atmosfera di interesse e partecipazione. La politica che io voglio, la politica che tutti noi vogliamo è questa: completamente estranea alle bagarre televisive, alle urla, agli insulti, alle sovrapposizioni di voce.

Probabilmente risulterebbe riduttivo sintetizzare, in poche righe, le argomentazioni del Prof. Vassallo che, partendo da un’analisi dello stato della democrazia nel nostro Paese e dei tentativi per una sua modernizzazione, condotti a partire dagli ultimi respiri della “prima Repubblica”, ha brillantemente messo in luce le proposte che il Partito Democratico porterà avanti ed in parte ha già attuato per un reale processo di “autoriforma” del sistema politico.

Mi permetto però di riportare i temi che più volte sono stati ripresi e discussi nel corso della serata, perché sono quelli ai quali dobbiamo, e con tutte le energie, contrapporre soluzioni concrete.
In particolar modo le motivazioni che molti elettori adducono a sostegno della loro indecisione al voto o, peggio ancora, della loro probabile astensione sono: la percezione, ampiamente diffusa nella società civile, che ai privilegi dei politici non corrispondano altrettanti meriti e che i costi della politica siano altissimi ed ingiustificati, addirittura immorali. Questi temi sono sicuramente evidenti, esistenti, “La Casta” non è solo un “romanzo d’appendice” ed una loro soluzione non è assolutamente demagogica.
Il Partito Democratico si propone come elemento innovatore, capace di distruggere questo mito - che tanto mito non è! - con delle proposte concrete, quali la riduzione del numero dei parlamentari, il Bicameralismo perfetto, la riduzione delle indennità parlamentari, l’alleggerimento della “macchina statale”.
Sono tutti argomenti già sentiti, ma che stavolta saranno trasferiti dai volantini della campagna elettorale all’agenda politica del futuro governo, perché il Partito Democratico, se vincerà, avrà a suo favore dei punti di forza che gli consentiranno di formare un Governo che decide e non un Governo dei veti.
Come ci ha ricordato il Prof. Vassallo i principali elementi di novità del Partito Democratico sono:
1) E’ un partito concretamente aperto alla partecipazione
2) E’ un partito culturalmente “-plurale-” e laico, cioè un partito in cui nessuna proposta sarà vincolata a dogmi o ideologie che precludano possibilità di discussione e confronto
3) E’ un partito a vocazione maggioritaria
4) E’ un partito in cui viene garantito un equilibrio di genere e in cui le principali cariche vengono decise con il sistema delle primarie, assolutamente consultivo e partecipativo
Io ritengo che questi valori innovativi del PD vadano diffusi e fortemente sostenuti, che se ne parli ancora ai banchetti, tra colleghi e tra amici. E il 12 aprile non sia la stazione d’arrivo, ma quella di partenza per un processo di ricostruzione e di fiducia nella politica e nei suoi rappresentanti.
Durante l’incontro di mercoledì si respirava nella sala proprio questo spirito. Il Prof. Vassallo di sicuro non doveva persuadere al voto la maggior parte del suo uditorio, ma la sua candidatura ci dà un’ulteriore conferma che un rinnovamento democratico è realizzabile.

Gianluca Rugna - Circolo Mazzini

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