Lo slogan scelto dal nostro partito, il PD dell’emilia romagna, per questo 1° maggio è un sacrosanto, giusto e doveroso “MAI PIU’ VITTIME SUL LAVORO” , rispetto a questo, per evitare che le belle parole restino sterili dichiarazioni di principio a cui non seguono fatti reali, dovremmo tutti fare un piccolo esame di coscienza e riflettere sul valore e sull’attualità di questo grande giorno, perché a leggere l’inesorabile avanzare del contatore delle morti bianche che “Articolo21” aggiorna in tempo reale, alle 12,30 di oggi 30 aprile, si legge il numero 347, un dato decisamente imbarazzante e troppo alto per un Paese che si definisce LIBERO E DEMOCRATICO.
Facciamo uscire questa giornata dalla retorica delle celebrazioni di circostanza, diamo piena DIGNITA’ e VALORE alla parola LAVORO ed impegniamoci tutti e tutti i giorni, in ogni luogo di lavoro ed ognuno per la sua parte e per le sue responsabilità, in questa battaglia di civiltà per la diffusione di una “cultura della sicurezza” enunciata a parole da molti, praticata nei fatti da pochi; è un “dovere civico“ che per essere esercitato ha bisogno dell’impegno di tutti indistintamente, ad iniziare dagli imprenditori che in questi mesi non hanno mai speso una parola per un impegno diretto rispetto ad un fenomeno in cui sono parte in causa di certo non immune da responsabilità dirette e dai politici che nelle scorse settimane hanno fatto a gara per ergersi a paladini del mondo del lavoro.
Oggi per molti, troppi cittadini i diritti sanciti dalla nostra Costituzione non esigibili perché molti ostacoli non sono ancora stati rimossi, usiamo quindi questo 1° Maggio 2008 dedicato alla “sicurezza”, per iniziare il percorso di piena attuazione per tutti di quanto pensato dai nostri padri fondatori 63 anni fa e forse dopo cominceremo ad essere veramente un paese LIBERO E DEMOCRATICO, affrancato finalmente dalla schiavitù delle morti sul lavoro.
Quella della tutela della salute, sicurezza e dignità delle persone sui luoghi di lavoro è una lotta che non ha colore politico e che ci riguarda tutti indistintamente e tutti i giorni; impegniamoci tutti a partire da oggi perché se facciamo questo le 347 persone che non possono essere in piazza con noi a festeggiare questo 1° maggio 2008 forse non sono morte inutilmente.
Claudio Gandolfi
1 commento:
Si, probabilmente lo e
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