In attesa di fatti facciamo almeno seguire alle parole di sdegno un atto simbolico che dia un segnale rispetto alla “volontà” reale di questo Paese di reagire alla mattanza che tutti i giorni avviene nei luoghi di lavoro.
In occasione dei funerali dei 6 operai morti a Mineo si fermi tutto il Paese in un “minuto di silenzio” per non dimenticare: alle finestre di ogni luogo pubblico il tricolore sia listato a lutto, così pure nelle sedi sindacali ed in quelle di confindustria e tutte le altre parti datoriale; fermiamoci tutti per “un minuto” nei luoghi di lavoro, nelle aule del parlamento, nei consigli comunali, provinciali e regionali, fermiamo le automobili ed i bus per “un minuto” solamente perché quella della tutela della salute, sicurezza e dignità delle persone sui luoghi di lavoro è una lotta che non ha colore politico e che ci riguarda tutti indistintamente ; impegniamoci tutti a partire da quel simbolico “minuto” in questa “battaglia di civiltà” perché se facciamo questo Giuseppe Zaccaria, 47 anni; Giovanni Natale Sofia, 37 anni; Giuseppe Palermo, 57; Salvatore Pulici, 37 anni; Salvatore Tumino di 47 anni e Salvatore Smecca 47 anni forse non sono morte inutilmente.
Un ultima cosa infine, facciamo in modo che dopo quel “minuto” non torni l’oblio ed il silenzio politico, sociale e mediatico sul lavoro come fatica e sudore, perché per ridare dignità al lavoro dell’uomo ci vuole l’impegno di tutti perché “la sicurezza sui luoghi di lavoro non si fa ogni tanto, ma tutti i giorni dell'anno”.
Claudio Gandolfi
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