mercoledì 11 giugno 2008

OGGI ALTRI 10 MORTI DI LAVORO, INTANTO FERMIAMO L’IPOCRISIA

Dopo settimane di "oblio" per domani la prima pagina è garantita, per questo ci sono voluti però 10 morti di lavoro in un sol giorno perché il Paese “riscoprisse” che in Italia, una “Repubblica fondata sul lavoro”, tutti i giorni nei luoghi di lavoro si combatte una guerra che sino ad oggi ha lasciato sul terreno 468 persone.
Ora tutti si stracciano le vesti e dicono che questa è “un’emergenza nazionale”; non è la prima volta che succede e da cittadino mi chiedo perché tutto questo sia avvenuto solo davanti ad un fatto così eclatante ( l’ennesima mattanza) da non poter essere taciuto, come se le altre 459 persone morte prima di lavoro avessero forse meno dignità. Senso di colpa collettivo? Ipocrisia?
E che dire del silenzio degli imprenditori che sanno solo lamentarsi: o dei propri dipendenti perché lavorano poco, che hanno una bassa produttività, che hanno una “salute cagionevole”; o del costo del lavoro troppo alto e che molti di Loro pensano bene di limitare scaricando i tagli “necessari” sulla sicurezza e sulla prevenzione. Mai nulla da dire, mai nulla da recriminarsi in prima persona? Le colpe sono sempre di altri, del fato, della disattenzione del lavoratore? La loro “responsabilità sociale” è solo un bel principio con cui lavarsi la bocca davanti alle telecamere e condiviso a parole da tutti, ma nei fatti esercitato da pochi: PERCHE’?
Politici, giornalisti e soprattutto imprenditori iniziate subito a darci delle risposte con i fatti, perché siamo stanchi di parole di sdegno, di “vagonate” medianiche di ipocrisia, perché noi lavoratori siamo stanchi di sacrifici economici, sociali, “umani” a senso unico; ora tocca ad altri pagare per le proprie responsabilità e colpe, noi abbiamo già dato: per l’esattezza nel 2007 1045 morti, 1045672 infortuni e 26141 invalidi.
SE TUTTO QUESTO VI SEMBRA ANCORA POCO in una Repubblica "fondata sul lavoro", abbiate almeno la cortesia di farcelo sapere, grazie!!!!

Claudio Gandolfi

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