Dal momento che ora tutti i “saggi” si dichiarano d’accordo sul fatto che ANTIFASCISMO e RESISTENZA sono “nel cuore del PD” mi chiedo se per affermare questo mettendolo nel Manifesto a chiare lettere c’era davvero bisogno di lasciare che la polemica si innescasse e se per mettere tutto a tacere ci fosse bisogno di una giusta “tirata di orecchi” da parte di Veltroni; visto che nessuno mette in discussione la validità di questi due come di valori irrinunciabili non era più semplice scriverlo subito, evitando polemiche, sospetti di tatticismi ed equivoci di cui non avevamo francamente nessun bisogno.
In un momento di “qualunquismo” sempre più spinto ed in un contesto in cui anche persone culturalmente preparate si uniscono al coro sempre più “urlante” del “tanto sono tutti uguali” ovvero tra “destra e sinistra” non c’è differenza in quanto è interesse comune la “caccia alle poltrone” , non avere avuto subito il “coraggio” politico di dire apertamente ed in modo trasparente ed inequivocabile da che parte stiamo con il Partito Democratico mi è sembrato politicamente poco saggio, inopportuno e controproducente.
La nostra Democrazia viene da lì ma è bene continuare a ricordarlo e sottolinearlo in ogni sede ed in ogni documento; se tutto questo fosse “pleonastico” qualcuno mi vuole spiegare le ragioni del latente orgoglio fascista ancora vivo e vegeto nel nostro Paese e del perché sia stato necessario istituire “per legge” il giorno della memoria ?.
Francamente non ho capito l’imbarazzo di alcuni davanti a questi valori e se qualcuno lo legittima come segno di discontinuità con le ideologie del ‘900 non vedo comunque in questo una buona ragione per azzerare la “nostra storia”, così come non capisco le ragioni di un opportunismo politico legate agli interessi verso il “centro” dell’elettorato possibile.
Io davanti a questa “memoria storica” non provo alcun imbarazzo e la voglio mantenere viva, perché il Fascismo non l’ho vissuto ed i suoi nostalgici ( anche se vestiti da persone perbene) mi fanno paura ;per questo deve essere chiaro che non siamo tutti uguali e deve essere altrettanto chiaro da che parte della Storia stiamo con il Partito Democratico nella speranza di farne sentire l’adesione ai suoi principi fondatori come “un gesto diverso dall’iscrizione all’anagrafe o ai registri dell’Inps” ( come sottolinea Giovanni De Luna nel suo editoriale sulla Stampa di sabato).
Questa volta ci siamo salvati “in zona cesarini” come ricorda Giorgio Bocca su Repubblica ma ingenuità come queste non c’e le possiamo più permettere…………….altrimenti ne pagherà le conseguenze la nostra fragile Democrazia e tutti noi con essa.
Claudio Gandolfi
1 commento:
...forse in questa vicenda c'e' stata un pò di superficialità dei membri della Commissione per il Manifesto, che da qualcuno e' stata vista, secondo me, come l'occasione per sferrare un ulteriore attacco al nuovo partito...penso che a parte tutto, la Resistenza e l'antifascismo siano nel dna di tutto il popolo che si riconosce nel Pd, e in questo senso mi sembra che la figura del Presidente di quella commissione, l'ex partigiano A.Reichlin, possa esserne una garanzia....
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