domenica 18 maggio 2008

Intervento di S. Caronna all'Assemblea regionale del PD dell'ER

Approvata all'unanimità la relazione di Salvatore Caronna
[...]
Le elezioni amministrative del 2009
[...] Noi possiamo guardare a questo appuntamento con la consapevolezza di chi sa di potere contare sulla solidità delle nostre amministrazioni, su una politica di buon governo che dalla Regione, ai Comuni, alle Province, ha saputo dimostrare che qui il rapporto con i cittadini è saldo. D’altro canto, anche il voto delle politiche ci dice che il legame tra il PD e la maggioranza degli emiliano-romagnoli è profondo. Ma noi siamo altrettanto consapevoli che questo rapporto di fiducia, questo legame, va sempre ogni volta, saputo mantenere e rafforzare. È sempre stata questa la nostra forza. Non accontentarsi mai dei risultati raggiunti. Non dare mai per scontato che, in virtù di una tradizione, il consenso per noi fosse automatico. Sapere invece che nulla è dovuto. Tutto deve essere, sempre, ogni volta, conquistato. Innovare per mantenere i livelli di eccellenza Per questo, pur vantando in tutti i settori livelli tra i più avanzati del Paese ed in grado di confrontarsi con le realtà europee più moderne e dinamiche, questa regione non intende rinunciare a continuare a promuovere innovazione, a sperimentare nuove e diverse politiche in grado di dare risposte ad una società veloce nel cambiamento, ed esigente nelle risposte. Sotto questo punto di vista, la scelta voluta in modo particolare dal Presidente della Regione Vasco Errani di promuovere attraverso uno strumento di governo come il Piano Territoriale Regionale, un vasto confronto nella società per dare nuovo impulso ed una visione strategica dell’Emilia-Romagna, è un passo importante e fondamentale. Vogliamo essere noi i portatori di quelle linee essenziali di innovazione, capaci di produrre un nuovo sviluppo per questa regione. L’idea di una regione che va fino in fondo, e con decisione, sulla strada di rendere questo territorio sempre di più un sistema capace di dare insieme la risposta di cui ha bisogno è quella giusta. Fare sistema tra e con le città, fare sistema nelle infrastrutture, fare sistema nelle politiche sociali. Promuovere, cioè, un salto nella capacità di superare la logica dell’ognuno per sé. Esaltare l’idea che oggi – più che mai – è necessario costruire insieme, con la dimensione adeguata ad affrontare la competizione globale, le politiche. Solo così l’Emilia-Romagna sarà in grado di proiettare nel futuro quelli che sono i suoi attuali livelli di eccellenza.

Prima i programmi, poi le alleanze

[...] La mia opinione è che nei prossimi tempi al centro della nostra azione debba esserci il programma che vogliamo realizzare per le nostre comunità. Si è discusso molto, in queste settimane, su come prepararci all’appuntamento delle amministrative in termini di alleanze. La mia opinione è identica a quella che ha espresso Walter Veltroni nella sua relazione al Coordinamento nazionale. Uscire dalla fuorviante alternativa tra alleanze e autosufficienza. Detto in altri termini, il nostro problema è quello di promuovere, sulla base di un impianto programmatico solido, concreto e credibile come proposta di governo, le alleanze compatibili con quell’impianto. E visto che le amministrative sono elezioni in cui si vota per il proprio comune, l’aspetto programmatico, dal tratto civico, diventa ancor più importante nella definizione delle proposte di governo e di conseguenza nella ricerca delle alleanze. Per questo, a mio avviso, noi dobbiamo in ogni realtà aprire un confronto nella società, e con la società, per definire il programma più adatto e capace di affrontare i problemi di ogni singola comunità. Lo dobbiamo fare con spirito aperto, con volontà di collaborazione con tutti coloro che intendono assumersi seriamente, lealmente e definitivamente una responsabilità di governo. Coalizioni contro non ne facciamo più. Coalizioni serie, per obiettivi chiari e precisi con tutti coloro che sono disponibili, le facciamo sempre.


La scelta dei candidati: le primarie siano la regola e non l'eccezione

In questo contesto, di grande rilievo diventa la scelta delle nostre candidature alla carica di Sindaco o di Presidente della Provincia. Non c’è ombra di dubbio che con l’elezione diretta la personalità che viene indicata assume un rilievo decisivo. A tal proposito, credo sia utile chiarirci bene su un punto. A nessuno è concesso il lusso di pensare di trasferire il tema degli equilibri interni sullo scacchiere delle scelte delle candidature. Noi dobbiamo scegliere sempre e solo il candidato migliore, quello che ha più possibilità di fare bene il mestiere al quale è chiamato. Per cui a nessuno deve essere chiesto da dove viene, ma solo dove va, e soprattutto se è capace di andarci bene e con passo sicuro e veloce. Per questo, penso che questo autunno, quindi con largo anticipo sulla scadenza, andranno definite tutte le candidature per i vari livelli. A giugno, dopo l’assemblea nazionale, definiremo il nostro Statuto regionale e un regolamento – anche in vista di quello nazionale – per definire le procedure della selezione delle candidature. Vogliamo prepararci per tempo, sul piano organizzativo e regolamentare, affinché le primarie siano la regola e non l’eccezione nella scelta dei candidati. Laddove invece – e mi riferisco in modo particolare ai Sindaci o ai Presidenti di Provincia al primo mandato – vi sia un largo consenso alla loro riconferma, ci si muoverà come deciso dallo Statuto nazionale...

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