domenica 26 ottobre 2008

Raccolta firme Primarie PD per la Carica di Sindaco di Bologna

Dal 27 Ottobre al 17 Novembre gli iscritti al PD possono firmare a sostegno dei candidati alle Primarie per la carica di Sindaco di Bologna previste per il il 14 dicembre 2008. Attualmente, le candidature pervenute regolarmente sono quelle di:

Virginio Merola
Flavio Delbono
Maurizio Cevenini
Andrea Forlani

I Circoli PD del Quartiere Savena saranno aperti per garantire la raccolta.

  • Coord PD Savena, Casa del Parco, tutti i pomeriggi nei gg feriali dalle 16:00 alle 19:00
  • Circolo San Ruffillo dal lun al ven ore 9:30-12:00
  • Circolo Mazzini sab e dom ore 10:00 - 12:00 / 15:00-18:00
  • Circolo Fossolo sab e dom ore 10:00-12:00/15:00-18:00
  • Circolo Pontevecchio mart, giov, sab e dom ore 10:13

Ricordate che il 14 dicembre potranno votare anche cittadini non iscritti al Partito Democratico nelle modalità che saranno rese note nei prossimi giorni dal comitato promotore.

Per informazioni rivolgersi a PDsavena@gmail.com.
Il regolamento delle primarie.

Un ricordo di Federico Aramani

Bologna, 24 Ottobre 2008

E' scomparso Federico Aramani.
Una morte tragica di un uomo cinquantenne, colto nel pieno vigore e in una vita sempre attivissima e generosa.
Sempre impegnato nella militanza politica, Vicepresidente dell'Arci Di Bologna negli anni 90, era poi divenuto segretario dei Ds di San Ruffillo e capogruppo nel Quartiere Savena.
Nel PD era stato recentemente eletto nella Direzione provinciale. Aveva però trovato nel volontariato il suo maggiore interesse.
Presiedeva, con forte autonomia e presenza, l'associazione Bologna Sport, una federazione delle associazioni storiche del settore.
Con Aramani Bologna perde un protagonista assiduo, intelligente ed ironico, un vero personaggio della sua vita civica.

Davide Ferrari
Consigliere comunale di Bologna

Ciao Federico...
Matteo Lepore
Coordinatore PD Savena

domenica 19 ottobre 2008

Virginio Merola scrive ai cittadini bolognesi - Mi candido alle Primarie del PD


Confermo la mia candidatura. Lo faccio con serenità e fiducia. Lo faccio per sana disciplina di partito, in obbedienza a quello che è l'elemento costitutivo, il metodo e la sostanza del partito nuovo: una forza autenticamente democratica. Con la mia candidatura, nel contesto in cui siamo, le primarie diventano una realtà, e il sogno comune del PD fa un vero passo avanti. Le primarie nel nostro partito si fanno per scegliere il candidato migliore con la partecipazione del maggior numero possibile di cittadini elettori del Centro Sinistra. Più ci sarà partecipazione, più avremmo contribuito al bene della città Per questo dichiaro subito, fin da ora, che nel caso dovesse prevalere un altro candidato, avrà il mio appoggio disinteressato, condizionato solo da quanto vorrà accogliere delle proposte che farò, anche in base al sostegno che otterrò nelle votazioni alle primarie. Presenterò proposte e chiederò impegni per valorizzare le tante e belle esperienze positive di Bologna, delle sue associazioni e delle tante persone reali che ogni giorno lavorano con ricchezza di iniziative nella nostra città. Bologna non rischia il declino, ma le sue classi dirigenti sì, se non si aprono alle nuove generazioni. La speranza del futuro e nelle mani nel cuore e nella testa dei nostri giovani. A loro prima di tutto mi rivolgerò con proposte e impegni, perchè a loro volta assumano impegni e facciano proposte, per il lavoro contro il precariato, per il merito, contro le clientele e le corporazioni, perché siano i giovani, la loro intelligenza e la loro generosità, a fondare lo sviluppo della città sulla economia della conoscenza e del sapere. Ai ragazzi e alle ragazze che in questi giorni scendono in piazza per difendere la scuola pubblica il mio completo appoggio e la mia sincera riconoscenza. Noi adulti siamo ingrati nei loro confronti. E' ora che una nuova generazione scenda in campo in ogni ambiente della città e dica con i fatti: "Bene, grazie. Adesso ci pensiamo noi.". La chiarezza che avevo chiesto sull'operato della Giunta l'ho avuta dai dirigenti del partito, ma soprattutto dalle dichiarazioni fatte da Flavio Delbono: La valorizzazione del lavoro amministrativo di questi anni è una base di partenza condivisa e la condizione prima di una campagna elettorale comprensibile. C'era infatti un rischio maggiore che quello di perdere una elezione, quello di essere travolti dal ridicolo. Abbiamo invece così un patrimonio intatto di credibilità da spendere nel modo migliore. Proprio per il ruolo che ho avuto finora so bene quali possono essere le discontinuità e le innovazioni necessarie per consolidare il lavoro fatto e per modificare i punti deboli. Proporrò cambiamenti forti di metodo e di sostanza. Ritengo che la prima vera discontinuità necessaria sia nel metodo della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini: quello che ha fatto il Settore Urbanistica con l'iter condiviso del PSC e con i laboratori partecipati a San Donnino, in via Larga, a Reno, all'ex mercato ortofrutticolo e con l'ultimo che si farà tra poco alla Bolognina, deve diventare un modo di essere e di fare dell'amministrazione comunale tutta intera. Mi resta da aggiungere che tutta questa vicenda andrebbe sdrammatizzata un pò. Stiamo facendo una cosa bella, sarà davvero il modo migliore di preparare la primavera e vincere le elezioni.
Ho apprezzato il modo con cui Caronna, con il sostegno di Vasco Errani, ha presentato il metodo per le scelte della candidatura e il fatto che il partito sarà impegnato a garantire pari opportunità per tutti.
Ricordo ai tanti interessati a farci del male che gli incarichi passano, le amicizie restano. Almeno per me, che ho chiesto al mio amico Pino Cacucci se posso usare il titolo di un suo libro per il mio Comitato elettorale: "IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO" C'è un uomo libero che si mette a disposizione per una speranza condivisa, così come gli altri candidati. Abbiate fiducia è una bella storia quella che inizia.

Virginio Merola

mercoledì 15 ottobre 2008

CON LE CLASSI SEPARATE PER ALUNNI STRANIERI SIAMO ALL’ APARTHEID

Ora su proposta della lega nella scuola si vuole arrivare alle “classi separate per alunni stranieri”, mi chiedo quando avremo gli autobus per soli italiani, le città divise per ghetti etnici ed altro ancora in pieno stile "apartheid"…….e qualcuno si ostina ancora a parlare (anche tra i nostri) di episodi isolati, di paese non razzista, anzi si vuole far passare l’idea che tutto viene fatto in funzione dell’accoglienza e dell’integrazione, ovvero per e non contro lo straniero. Bene ha fatto Fassino a definire l’idea della lega “Una discriminazione abietta contro i bambini”, ora lo dobbiamo spiegare e far capire al Paese, agli “italiani”, facendo uscire l’opposizione dalle aule parlamentari perché visto i numeri a nostro sfavore, solo una consapevolezza diffusa e trasversale tra i cittadini può portare a dei risultati politici positivi.
Non facciamoci sfuggire questa occasione per manifestare il nostro dissenso, scendiamo in piazza con presidi, sit-in senza chiedere “il permesso” o chiederci se è politicamente “opportuno”, diamo segnali chiari ai fratelli stranieri da che parte stiamo come organismo sociale; personalmente voglio continuare a pensare al mio Paese come ad una sorta di “autobus della solidarietà e della convivenza” dove ognuno possa salire con dignità ed a testa alta perché gli altri passeggeri gli fanno posto senza chiedere da dove viene , consapevoli semplicemente del fatto di voler condividere tutti assieme il viaggio verso una società finalmente più giusta dove anche al “diverso da noi” si riconosce il DIRITTO DI ESISTERE e di girare a testa alta “libero” tra “liberi” finalmente affrancato dai “mercanti di braccia”.
Tra le parole d’ordine della manifestazione del 25 ci sarà anche “il no alla xenofobia”, come italiani non facciamoci sfuggire questa occasione……….

Claudio Gandolfi

lunedì 13 ottobre 2008

Conferenza sul lavoro del PD dell'Emilia-Romagna

Sabato 18 ottobre, ore 9.00
Conferenza sul lavoro del PD dell'Emilia-Romagna

presso la Sala delle Conferenze di via Rivani 35

Intervengono:
Salvatore Caronna, segretario regionale del PD
Natalia Maramotti,
responsabile lavoro del PD dell'Emilia-Romagna
Gilberto Seravalli dell'Università di Parma
Jytte Andersen
Ex ministro del Lavoro, SD - partito socialdemocratico danese
Manuel de la Rocha Rubi
Portavoce PSOE nella commissione lavoro del Parlamento spagnolo
Michael Braun
Direttore dell'Ufficio per l'Italia Fondazione Friedrich Ebert
Flavio Delbono
Vice Presidente regione Emilia-Romagna
On. Pier Luigi Bersani
Ministro dell'Economia e delle Finanze del Governo ombra del PD

Perché alle primarie voterò Virginio Merola

Scritto da Sandra Biondo

Dopo la bomba della rinuncia di Cofferati, oggi la bomba della candidatura alle primarie di una persona che stimo e rispetto moltissimo, Virginio Merola, attuale assessore all'Urbanistica del comune di Bologna.

È il mio candidato alle primarie di dicembre del PD, contro quello proposto dalla segreteria del partito, Flavio Delbono. Premetto che non ho nulla contro Delbono, che anzi ritengo un candidato di tutto rispetto, affine oltre tutto all'area prodiana (ed è risaputa la mia stima per Romano Prodi). Non ragiono quindi "contro" Delbono, bensì "pro" Merola.
Ritengo che Virginio abbia i numeri per diventare il candidato a sindaco di Bologna per tre motivi.

1) Esperienza. Negli ultimi 14 anni Merola ha maturato un'esperienza sul campo di tutto rispetto. Nei 9 anni in cui è stato presidente del mio Quartiere ha dimostrato una grande capacità di intervento e non si è mai sottratto alle innovazioni. Nei 4 anni e mezzo da che è assessore all'Urbanistica, giudicando da quanto si vede stando dalla parte dei cittadini, ha saputo realizzare molte cose (alcune delle quali anche impopolari) senza mai perdere il dialogo con le comunità investite dagli interventi urbanistici. È stato uno dei pochi rappresentanti della Giunta a promuovere incontri nei quartieri con la cittadinanza "prima" di lanciare degli interventi, e non all'unico scopo di comunicare decisioni già prese. Ha svolto un ruolo di interfaccia primario in questioni controverse, quali la non ancora risolta ubicazione della Moschea di Bologna. È esperto della macchina comunale ed è in grado di coordinarne i complessi meccanismi amministrativi, ma anche (speriamo) di gestirne i delicati equilibri politici. Forse qui sta il suo punto più debole, essendo considerato da molti un uomo "dell'apparato", cresciuto alla vecchia scuola dei burocrati del PCI. È vero, Merola proviene dal vecchio PCI, ma è abbastanza intelligente da capire che è il momento di staccarsi dalle vecchie logiche - a volte in odore di autoritarismo - per cui tutto veniva deciso dall'alto. La sua stessa decisione di candidarsi alle primarie (opponendosi all'uomo ufficiale del partito appoggiato da Cofferati stesso) la dice lunga sulla volontà di aprire un reale dibattito all'interno del PD bolognese. E sappiamo quanto ci sia bisogno di dibattito in un PD cittadino francamente fin troppo ingessato e ancorato a vecchi modi di far politica.

2) Capacità di dialogo con la cittadinanza. Fin dalla sua esperienza come presidente di Quartiere, Merola ha capito che ascoltare la cittadinanza non è un'abile mossa di marketing politico, bensì un'occasione per raccogliere idee nuove e tastare realmente il polso della situazione. Ritengo che possa, meglio di altri, ricostruire quel rapporto empatico con i bolognesi che negli ultimi anni, spiace dirlo, si è perso. Guazzaloca aveva questa caratteristica, ma purtroppo ne faceva un uso poco più che folcloristico: lo vedevi sì al bar a prendere il caffè, ed era cordiale con tutti, ma non trasformava questa comunicativa in strumento per una miglior gestione della cosa pubblica. Merola potrebbe essere in grado di proporre un modello alternativo sia alla semplice giovialità guazzalochiana, sia al freddo distacco cofferatiano, pur senza ricadere nel buonismo veltroniano.

3) Alcune caratteristiche personali. La sua attenzione a tematiche quali la pace, la multiculturalità, l'apertura al diverso, il lavoro in rete, l'associazionismo di base, la cooperazione internazionale, il volontariato, ne fanno un candidato che fa ben sperare quanto a un ritorno di Bologna ai fasti di un tempo. Bologna si sta richiudendo in un provincialismo esasperato, in una cultura sempre più leghista (mi verrebbe da scrivere "legaiola"), chiusa, impaurita. C'è bisogno di riaprire le porte in modo intelligente puntando sulla cultura e sui valori positivi e a questi temi Virginio ha dimostrato, fin dalla fondazione della Scuola di Pace del Quartiere Savena, una sensibilità fuori dal comune.
Inoltre, in una fase nella quale Bologna si prepara a diventare città metropolitana, le sue competenze nel settore del decentramento amministrativo (e ora anche dell'urbanistica) ne faranno un candidato sindaco in grado di proporsi come il traghettatore verso un cambiamento che ormai si impone con urgenza.

Infine un quarto elemento, assolutamente voluttuario dal punto di vista di una valutazione politica, ma importante in un'epoca mediatica come la nostra.
Virginio Merola è un uomo dotato di una presenza che si fa notare, è avvenente ed è accattivante quando parla in pubblico. Potrà quindi essere portatore di un'immagine piacevole della città e avrà qualche elemento in più per farsi ascoltare sia dalla cittadinanza sia dai media.

È per questo che alle primarie di dicembre voterò Virginio Merola.

Sandra Biondo

Salva la Scuola !

Per un’istruzione pubblica e moderna, contro i tagli del Governo

Venerdì 17 ottobre 2008, ore 20.45
sala consiliare del Quartiere Savena, via Faenza 4

Intervengono:
Walter Vitali - Senatore della Repubblica
Daniela Turci - Responsabile scuola PD Bologna
Davide Ferrari - Coordinatore forum scuola PD Bologna
e un genitore di una scuola della zona Fossolo

Introduce:
Davide Barbieri - Segretario Circolo PD “Fossolo”

Coordina:
Tullia Moretto - docente

Iniziativa promossa dal circolo PD Fossolo in collaborazione con il gruppo consiliare PD Quartiere Savena.

venerdì 10 ottobre 2008

Parliamone insieme: Amministrative 2009 e manifestazione 25 Ottobre

Lunedì 20, alle ore 20.45, presso la Sala 10 dell’Arci Benassi in viale Cavina

Assemblea promossa dai circoli del PD Savena
per confrontarci sull’attuale situazione politica nazionale e cittadina

Inoltre, ti ricordiamo che Sabato 25 Ottobre saremo al Circo Massimo di Roma per la Manifestazione Salva l’Italia. Da Bologna sono previsti Treni Speciali a partire dal mattino presto. Come PD Savena stiamo raccogliendo le adesioni e partiremo dalla Stazione di San Ruffillo. Non appena avremo l’orario preciso della partenza lo comunicheremo.

Per partecipare alla manifestazione salendo sul treno speciale e partendo con noi dalla Stazione di San Ruffillo, puoi contattare direttamente il circolo più vicino o la nostra sede di via Dozza 10, scrivendo alla e-mail: PDsavena@gmail.com o telefonando allo 051-6270578.

Le Primarie 2008 del PD di Bologna


Il Comitato organizzatore delle primarie del Partito Democratico di Bologna, riunito nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 ottobre in via Rivani, ha approvato all’unanimità dei presenti (Giuseppe Melucci, Luisa Lazzaroni, Luigi Mariucci, Paolo Orioli, Raffaele Persiano) le “Disposizioni attuative per la campagna elettorale per le elezioni primarie 2008 del PD di Bologna”.

Si ricorda che dal 27 ottobre al 17 novembre si potranno raccogliere le firme per candidarsi. Le Primarie si svolgeranno il 14 dicembre 2008.

Di seguito il documento approvato.

giovedì 9 ottobre 2008

L’ADDIO DI COFFERATI E’ UN ATTO DI RESPONSABILITA’

Dopo mesi di tira e molla ed in una situazione di crescente ed evidente disagio nel rapporto tra il “Palazzo e la Piazza”, finalmente una decisione presa nell’interesse della città: il nostro "caro" sindaco ha deciso che cosa farà "da grande", ovvero il padre perché “Non si può pensare che un bambino cresca passando gran parte del suo tempo su un'autostrada”.
Motivazione comprensibile che la città, il partito, i cittadini aspettavano da tempo e che da militante spero aiuti a sbloccare la situazione liberando il Partito Democratico da questa “dipendenza” politica legata al perdurare in questi mesi dell'incertezza del sindaco sul suo futuro.
Prendiamo atto della decisione consapevoli che per Bologna Cofferati non è “la malattia” da curare, è solo il “sintomo” di un malessere che viene da lontano e che rischia di incancrenire; è lo stesso che nel ’99 ha fatto vincere Guazzaloca, ovvero la mancanza in una città da sempre laboratorio politico per la sinistra di una nuova classe politica all’altezza della situazione, in grado quindi di interpretare dando forma e sostanza alle nuove richieste ed esigenze della società che cambia.
Da qui alle amministrative 2009 mancano solo pochi mesi e penso sarebbe più produttivo per il “bene della città” lasciare perdere il “totosindaco” ed impiegare il tempo che resta per dare piena attuazione ad alcune priorità del programma, riconoscendo onestamente come coalizione limiti dell’azione svolta ed errori fatti con una seria e costruttiva autocritica; da militante credo sarebbe il modo migliore per concludere il viaggio di questo mandato insieme ai propri elettori, senza ipocrisie e senza perderne troppi per strada; se non facciamo questo rischiamo di “regalare” per la seconda volta la città all’opposizione lasciando a loro solo la preoccupazione di trovare il nome del candidato (Guazzaloca, Corticelli o altri…..) per le amministrative 2009 perché continuando così a farlo diventare sindaco ci penseremo noi dalla maggioranza.

Claudio Gandolfi

mercoledì 8 ottobre 2008

Quello che i "media" non dicono

L’Unità edizione del 08 Ottobre 2008
Attacco all’art. 18, la destra ci riprova

Dopo non esserci riuscita nel 2002, adesso ritenta: licenziare deve essere più facile

di Felicia Masocco / Roma

ZITTI ZITTI Licenziare in Italia deve essere più facile. Fallito nel 2002 l’assedio all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, il centrodestra ci riprova. Non lo fa più alla luce del sole, parlar chiaro è troppo rischioso data l’impopolarità dell’argomento. I partiti dellamaggioranza questa volta hanno preferito nascondersi dietro la riforma del processo del lavoro, una serie di norme tecniche, difficili da afferrare alla prima lettura se non si è più che esperti. Ma tant’è. Il collegato lavoro che domani sarà all’esame della Camera dei Deputati riscrive le regole sui licenziamenti e li rende più facili. O più «semplici» se si preferisce usare un termine caro a Giuliano Cazzola, del Pdl, vicepresidente della commissione Lavoro di Montecitorio, relatore del provvedimento (il ddl 1441-quater). Cazzola, e con lui Stefano Saglia presidente della stessa commissione, respingono le accuse di voler ridurre le tutele del lavoro che arrivano dal Pd e dall’Italia dei valori, oltre che dalla Cgil che annuncia la «necessaria» mobilitazione. Ridurre noi? «Quelle adottate dal governo - spiegano i due deputati Pdl - sono misure di semplificazione e di deregolazione del rapporto di lavoro». Più o meno quel che si disse quando nei mesi scorsi venne abolito il divieto delle dimissioni in bianco fatte firmare a un esercito di lavoratrici. Il governo «semplifica», ma mai a favore del lavoratore. È quanto sostiene Cesare Damiano (Pd) che sotto il titolo «La controriforma del mercato del lavoro» ha raccolto i provvedimenti adottati dal governo nei suoi primi 100 giorni. La riforma del processo del lavoro «apre in maniera surrettizia una strada al depotenziamento della tutela dell’articolo 18 in caso di licenziamenti illegittimi - è l’allarme di Fulvio Fammoni per la segreteria Cgil -. O, come nel caso del cosiddetto arbitrato “secondo equità”, alla deregolazione dei contenuti contrattuali». Il giudice viene trasformato in «semplice notaio della volontà insindacabile dell’impresa sulle assunzioni, sulla qualificazione del rapporto di lavoro, su trasferimenti e licenziamenti e, allo stesso tempo, priva il lavoratore delle garanzie essenziali». C’è poi una sostanziale equiparazione tra contratti collettivi e individuali e nei primi potranno essere inserite clausole per stabilire che in caso di controversie ci si potrà rivolgere esclusivamente al giudizio di un arbitro. E queste sono sole alcune delle novità introdotte.La mossa sui licenziamenti è l’ultima di una serie. Pezzo a pezzo, zitti zitti, governo e maggioranza stanno in realtà riscrivendo tutta la legislazione del lavoro. Un’offensiva che Damiano, capogruppo Pd alla commissione Lavoro, documenta con l’instant book e che il Pd sta cercando di contrastare. In alcuni casi ci è riuscito, ma le difficoltà sono enormi. La destra ha infatti rinunciato:
1. allo «scontro frontale» scegliendo di «cospargere i vari decreti di normative scollegate» che «solo una volta ricomposte» danno l’idea della «gravità dell’intervento che realmente l’esecutivo Berlusconi sta portando avanti» contro i lavoratori.
Damiano, e i colleghi Giuseppe Berretta e Luigi Bobba, puntano il dito contro il 1441-quater.
Ma prima è venuta:
2. la «manomissione» del protocollo sul Welfare,
3. la revisione della normativa sui contratti a termine,
4. la cancellazione della norma sulla trasparenza degli appalti,
5. lo slittamento delle misure più importanti sulla salute e la sicurezza,
6. la riduzione delle responsabilità delle imprese sul fronte degli incidenti sul lavoro.
E la legislatura è appena iniziata.

P.S. Consiglio a tutti di consultare il sito di Cesare Damiano (http://cesaredamiano.wordpress.com/) aggiornato quotidianamente sull'attività parlamentare della Commissione Lavoro della Camera; può essere un utile strumento di lavoro per avere notizie in presa diretta dall'interno del palazzo.
La consapevolezza e la conoscenza sono fondamentali per fare "argine" e per dare a noi utili strumenti per il lavoro sul territorio.
claudio gandolfi

martedì 7 ottobre 2008

L’OPPOSIZIONE IN PIAZZA IN ORDINE SPARSO: A CHI GIOVA?

Lo scorso 27 settembre è stata la Cgil a rompere il ghiaccio con la mobilitazione “Diritti in piazza” per protestare contro la politica economica, sociale e fiscale del governo; a seguire l’11 ottobre ci saranno da un lato Pdci, Prc, Sinistra democratica e Verdi, oltre ad esponenti del mondo sindacale e associazionistico, per contrastare le politiche del centrodestra sostenute e ispirate a Confindustria da un lato, mentre dall’altro ci sarà l’Italia dei Valori che inizierà la raccolta delle firme per il referendum contro il lodo Alfano; infine a chiudere il 25 ottobre il Partito Democratico con la manifestazione “Salva l’Italia” che ha al centro la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando da stipendi e pensioni.
In linea di principio tutte iniziative condivisibili nei contenuti politici perché era ora che l’opposizione decidesse di “rialzare la testa” e di farlo in modo esplicito tornando nelle piazze con la speranza di riempirle; quello che mi lascia perplesso è che pur facendolo in gran parte per gli stessi motivi e per gli stessi obiettivi, purtroppo lo farà “in ordine sparso”, con il rischio di una guerra di cifre sui partecipanti dove ci “conteremo” senza “contare”.
Mi chiedo se tutto questo sarà utile all’opposizione e non piuttosto un vantaggio per il “pensiero unico” fermo, sicuro e compatto; mi chiedo se non sarebbe stato più utile unire gli sforzi per un obiettivo comune piuttosto che disperdere le energie ( che sono tutte da dimostrare) in mille rivoli di iniziative che rischiano di non lasciare un “segno politico” evidente, efficace, condivisibile e soprattutto comprensibile agli italiani, iniziando dai politicamente più distratti ed indifferenti, finendo con i tanti ( forse troppi) che credono ancora alle parole ed alle promesse dell’unto del signore.
Io sono stato in piazza il 27 settembre e ci tornerò il 25 ottobre, lo faccio perché non mi voglio rassegnare a questa deriva populista e demagogica, ma continuo ad avere molte perplessità sui tempi ed il metodo e mi chiedo perché nell’arcipelago variegato dell’opposizione continuiamo ad essere “sparpagliati” e non “vincoli”.

Claudio Gandolfi

lunedì 6 ottobre 2008

25 ottobre a ROMA - Manifestazione PD

In vista della manifestazione “Salva l’Italia”, che si terrà sabato 25 ottobre a Roma, il Partito democratico di Bologna appronterà due treni speciali, che partiranno in mattinata dalla stazione di Bologna e accoglieranno ulteriori manifestanti nelle stazioni di San Ruffillo e San Benedetto Val di Sambro, uniche fermate previste prima di giungere a Roma.

Le prenotazioni si possono effettuare telefonicamente entro il 20 ottobre al numero 051 4198201-202 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19).

Altri Comuni della provincia organizzeranno per il 25 ottobre appositi pullman.

Per informazioni è possibile rivolgersi al circolo del proprio territorio (oppure telefonare allo 051 4198201-202).

Sarà possibile chiedere informazioni ed effettuare prenotazioni anche presso i numerosi banchetti allestiti in questi giorni nei quartieri cittadini e sul territorio provinciale. Banchetti con i quali il Pd intende denunciare i tagli del governo - in particolare su scuola, welfare, lavoro, ricerca - e che si aggiungono ad altre iniziative in programma a Bologna e provincia.

Le informazioni dettagliate sugli orari dei treni e degli autobus saranno pubblicate, su questo sito, appena disponibili.

domenica 5 ottobre 2008

64° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI MARZABOTTO, IL GOVERNO NON C’ERA: PERCHE’?

Tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 l’esercito nazista in ritirata fece strage di civili nell’appennino tosco-emiliano. Oggi a 64 anni di distanza Marzabotto ha ricordato le sue 770 vittime di quella rabbia assurda ed ingiustificabile, la cerimonia si è svolta a Monte Sole davanti alla lapide a ricordo su cui si legge:” SI PIEGANO LE QUERCE COME SALICI SUL CUORE DELLE ROCCE A MONTE SOLE HANNO MEMORIA LE QUERCE HANNO MEMORIA”. Quella stessa memoria che sembra fare difetto negli esponenti dell’attuale governo di centrodestra che ha pensato bene di non mandare nessuno al ricordo dell’eccidio, forse perché la ritengono l’ennesima, inutile cerimonia retorica priva di valore storico e civile? Oppure dobbiamo pensare che sia stato piuttosto l’imbarazzo che crea ancora a molti di questi politici il fatto di essere
in parte i figli ed i nipoti di quella ideologia fascista ( mai rinnegata) contigua e subalterna in quegli anni al fuoco “amico” nazista che ha trucidato tutti quegli innocenti?
L’opportunismo elettorale e l’esito del voto hanno di fatto sdoganato il “fascismo” agli occhi di molti ma l’imbarazzante assenza di oggi a Marzabotto è la dimostrazione che forse è ancora presto per riscrivere ( come qualcuno vorrebbe) la verità perché la nostra è e resta una Repubblica nata dalla guerra di liberazione che “ripudia” il fascismo in ogni sua forma vecchia e nuova.
Claudio Gandolfi